domenica 3 luglio 2016

LA PROVA

Ho atteso qualche giorno per commentare una delle migliori novità della Giunta Appendino/M5S per Torino, ovvero la nomina di Marco Alessandro Giusta ad Assessore alle Pari Opportunità (ed anche Politiche Giovanili, Piani dei tempi e orari della Città, Coordinamento Politiche per la multiculturalità e per l’integrazione dei nuovi cittadini, Politiche per le famiglie, Politiche a sostegno di Torino Città Universitaria) perchè speravo di non fare solo gli scontati ( ma autentici) auguri al neo Assessore, bensì di poter commentare qualche elemento programmatico in più. In realtà sono stato ingenuo, questa Giunta (giustamente) a parte le emergenze, farà le scelte strategiche che riterrà più opportune dandosi tempo. E forse avrei fatto la stessa cosa, perchè il rischio che si proponga, troppo maldestramente, cose che nel passato sono state già sostenute è altissimo. Vale per tutti gli Assessorati e vale a maggior ragione per il suo Assessorato, perchè sui temi lgbti abbiamo visto nel passato, è oggettivo, tra le migliori e concrete iniziative italiane in tal senso. Parlo innanzitutto del Torino Gay and Lesbian Film Festival e del Servizo lgbt del Comune stesso (nato nel 2001 su richiesta del Coordinamento delle associazioni torinesi), con le tante iniziative che hanno promosso, sostenuto, organizzato. Ma potrei parlare anche del Coordinamento Torino Pride lgbt e delle tante realtà associative che fanno della nostra Città un autentico e, per il momento, ricco e resiliente esempio di quanto in Italia si è prodotto in questi anni. Potrei anche parlare della storia, e raccontare che qui nacque il Fuori! (1971), qui si è svolto il primo incontro con un Sindaco (Novelli 1979), qui è nata la prima discoteca gestita da un gruppo gay (Fuori! 1978), qui è nato il primo Centro pubblico per le persone transessuali, presso il Mauriziano, e via elencando.. Ma credo che sia più interessante parlare del futuro, e di quello che concretamente può essere raggiunto come obiettivo. Non che non ci siano un sacco di cose da dire sulla nuova Giunta (anzi....) ma bisogna stare sui territori che meglio si conoscono. Il primo punto di partenza è che se Marco vuole realizzare qualcosa sui temi di cui è responsabile dovrà sviluppare una capacità tutta speciale, ovvero condividere i suoi progetti con gli Assessori e le Assessore che hanno la borsa e le competenze utili: Assessore al Lavoro, Assessora all’Anagrafe, Assessora alle Politiche sociali, Assessore alla Casa, Assessora all’Istruzione e ovviamente Assessore al Bilancio e Sindaca. Potete leggere anche voi le possibili sovrapposizioni esistenti a questo indirizzo http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_371.shtml Marco lo sa che le politiche di parità di trattamento (pari opportunità e non discriminazione) sono per eccellenza politiche trasversali, e si realizzano attraverso Assessori/e capaci di mobilitare tutte le risorse esistenti, modificando pratiche e procedure. E Marco sa anche che l’Amministrazione ha dedicato poche (quasi nulle) risorse economiche su queste materie nel passato, non per cattiveria ma per scelta, perchè così si fa. Ora da anni (almeno dal 2007, anno europeo per le pari opportunità per tutti, ve lo ricordate ancora?) che diciamo che queste politiche devono essere trasversali, diventare mainstreaming, con tutte le conseguenze anche organizzative del caso. Per esempio dove sono collocati i servizi che praticamente attuano queste politiche? Ci saranno sedi e modalità per sviluppare (già il Comune lo ha fatto nel passato) questa sinergia tra settori diversi? Ha calcolato Marco i tempi tecnici, questi si, che sovrintendono a queste cose? Che convocare una riunione o raccogliere una firma è spesso una corsa ad ostacoli? (concretamente ....). Ha stabilito quindi che ci debbano essere obiettivi a breve, medio e lungo termine da raggiungere? Il secondo punto di partenza è la provenienza di Marco: essere stato presidente di Arcigay Torino non gli da la patente di tecnico (per favore non ripetete la storia che lui sia stato scelto tra le centinaia di curriculum arrivati ..... ) : lui è un esterno scelto eminentemente per ragioni politiche. Scelta intelligente per il contesto nel quale ci troviamo, molto azzeccata dal punto di vista elettorale, ma non c’entra nulla con le competenze. E non sto dicendo che Marco non le ha le competenze giuste per ricoprire quel ruolo, sto solo dicendo che è stato scelto per altri motivi. Questo è oggettivamente un punto di debolezza (quanto ci metterà Marco per diventare un Assessore competente sulle materie che non conosce? Che significa capire come funziona la macchina, di quali politiche stamo parlando ed in esse innestarci le novità di cui si è portatori? Chi farà parte della sua squadra, oltre alle persone supercompetenti che troverà nell’Amministrazione?) che è bene ricordare quando, passato l’effetto novità si valuterà l’Assessore per quello che avrà realizzato. E qui arriviamo al terzo punto: vale per tutti e per tutte, quindi vale anche per lui. Non si aspetti clemenza o considerazione particolare. Sia dagli oppositori che dalla maggioranza. Chi più ha potere più ha responsabilità. Ed il fatto che sia dicharatamente gay è simbolicamente rilevante ma non concretamente importante, visto che abbiamo avuto Assessore, Sindaci (e ricorderei anche Presidenti ed Assessore di Regione e Provincia) che non essendolo hanno fatto fare al nostro territorio decisi e salutari passi avanti, mettendoci la faccia. Bisogna saper scegliere tra le opposizioni che guferanno su tutto quanto viene realizzato (e ci saranno) e la maggioranza che crede di aver nominato un Assessore “nuovo” come Marco, e basta. E si deve anche tener conto che il tema dei diritti non è, come si dice in politichese, divisivo tra le forze politiche. Ma quello che le forze politiche non dicono, e sann0, è che non è nemmeno elettoralmente così significativo. Non si vince se si è più o meno a favore dei diritti, perchè se no la maggioranza uscente avrebbe dovuto stravincere (e lo dico senza ironia). Questo da una relativa libertà di azione su questi temi ma poca rilevanza elettorale (e i partiti pensano molto a questa). In altre parole si è a favore dei diritti “a prescindere”, e bene lo ha dimostrato la Sindaca Appendino scegliendo Marco come Assessore e reagendo subito, ed in prima persona, contro i manifesti sfregiati del Pride 2016. E’ una buona partenza che fa ben sperare per il futuro. Ma che non da, di per se, garanzie. Perchè si valuteranno i Progetti messi in campo, e la capacità di realizzarli: è giunto il momento che dopo le belle dichiarazioni che tutti, ma proprio tutti, i candidati Sindaco vincenti hanno fatto nel passato su questi temi, si debba passare ai fatti. Sui fatti verrà valutata, questa Giunta come le precedenti, questo Assessore come le precedenti. Ed il fatto che Marco sia nostro amico ci rassicura un pò di più sul futuro ma la prova è cominciata, anche per lui. Enzo Cucco 3 luglio 2016

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