mercoledì 13 aprile 2016

IRAN, RENZI E SCALFAROTTO

Torno sull'argomento perchè ci sono domande a cui si dovrebbe avere risposta e perchè penso che si debba discutere delle cose importanti e non abbandonarsi soltanto alla protesta. Come sapete Renzi è andato in Iran, a seguito della visita del loro Presidente del Consiglio e dopo l'Accordo sulla riduzione del nucleare (si spera) e la fine dell'embargo. L'Italia è stato uno dei Paesi che più crede in questo approccio con l'Iran, e non da adesso. Tutti i Governi, nessuno escluso, non hanno mai fatto mistero di questa posizione: apertura per fare affari, accordi economici e culturali, e basso profilo sui diritti umani. La stragrande maggioranza dei nostri politici quando si solleva la questione dei diritti (e del terrorismo) fa spallucce, e sotto sotto si sente il solito ritornello del business is business. Ci sono state delle eccezioni, ed alcuni politici consapevoli del gravissimo problema dei diritti umani in quel Paese puntano proprio su queste aperture perchè si tratta della strada più concreta per ottenere dei miglioramenti su questo fronte. Ha ragione la nostra diplomazia (almeno coloro che credono realmente in questa strategia)? Riuscirà l'Iran attraverso questa strada a chiudere con il terrorismo internazionale, riconsocere Israele, smetterla con la politica orrenda sui diritti umani? Spero di si: le cose concrete sono più importanti delle ideologie, anche quelle di pace e per i diritti. E se questo approccio produrrà risultati bisognerà esser grati a chi ha lavorato su questo. Permettetemi però qualche dubbio: non è che siamo caduti nelle spire diplomatiche iraniane che usano questa strategia per allentare la morsa economica ma non ci pensano nemmeno a fare passi avanti sui diritti? Ci sono accordi concreti su questo ambito? Si è legata la prosecuzione degli accordi sul nucleare ed economici ad una chiara road map sui diritti? I segnali vanno tutti verso il pessimismo, e l'ostinazione con la quale non vogliamo credere a questa ipotesi (andate a risentire le dichiarazioni di Mogherini e di Renzi su queste vicende ...) la dicono lunga sul quanto quella che appare una strategia politica sia soltanto "wishfull thinking". Ci sono poi due cose che francamente non riesco a mandar giù. La prima è legata a Renzi ed alle sue dichiarazioni: ha detto alla stampa italiana che ci sono “discussioni aperte” tra noi e l’Iran sui diritti umani e sul riconoscimento di Israele. Dove? Come? Quando? Con quali obiettivi e con quali risultati? Son queste "il tavolo di discussione sui diritti" di cui Renzi stesso ha parlato nella conferenza stampa con Rohuani? E proprio in questa conferenza ha dichiarato che tra Iran e Italia c’è “tradizionale amicizia” e ci sono “valori universali” che ci accomunano, elencando solo valori culturali. Quindi non ci sono i valori sui diritti umani. Possibile accettare questo? Non si rende conto il Presidente Renzi dell’effetto di queste parole? E che fine hanno fatto tutti i documenti e le posizioni ufficiali dell’Unione Europea su questo? La seconda cosa riguarda Scalfarotto: credo che Ivan sia la seconda persona italiana dichiaratamente omosessuale che entra nell’Iran posto rivoluzione khomeinista. Il primo fu Enzo Francone che nel 1979 compiendo una azione coraggiosa, denunciò al mondo intero la natura criminale di quel regime contro le persone omosessuali. Non è possibile non fare questo paragone e non è possibile non chiedere a Ivan cosa sia capitato e stia capitando sul serio con l’Iran sui diritti umani. Se le dichiarazioni ufficiali siano solo un contentino all’opinione pubblica italiana (che nella stragrande maggioranza se ne frega in realtà....) o ci sia qualcosa di concreto. Spero che vogliano darci informazioni su questo tema e magari colmare quelle lacune che probabilmente abbiamo sullo stato dell’arte dei rapporti con l’Iran. So perfettamente che si può benissimo lavorare su questi obiettivi dietro le quinte, ma so anche perfettamente (e sia Renzi che Scalfarotto lo sanno) che ciò che non si comunica non esiste. Ed ogni supposizione è giustificata. Questo lo devono non a me ovviamente ma agli italiani ed alle italiane che invece non se ne fregano di quello che succede realmente in Iran. Enzo Cucco 13 aprile 2016

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