venerdì 22 gennaio 2016

AI VESCOVI PIEMONTESI

I Vescovi piemontesi hanno preso posizione contro il ddl Cirinnà dicendo un sacco di sciocchezze, ed alcune gravità. Ho cercato di rispondere ed inviato a La Stampa questa replica, che per ora non è stata pubblicata. L'ho fatto anche perchè c'è una sproporzione evidente e massiccia da parte dei giornali nazionali a favore del fronte del NO. E questo è un problema, per tutti e tutte e non solo per le persone lgbti. Ecco a voi Caro Direttore, una presa di posizione improvvida e ignorante dei vescovi piemontesi (nel senso etimologico del termine) ripropone alcune argomentazioni che meritano di non passare inosservate. Innanzitutto: lo sanno i vescovi che sono definite FAMIGLIE quelle formate da persone dello stesso sesso non solo dal buon senso e dalla morale corrente ma anche dalla Corte costituzionale italiana? (sentenza 138/2010). La loro posizione, sia pur legittima (esattamente come chi pensa che il Sole giri intorno alla Terra) è antistorica, antiscientifica e anticostituzionale. Lo possiamo dire? Avere dei figli non è un desiderio trasformato in diritti, ma una delle parti essenziali del fare famiglia, per etero e per gay senza esclusione. Se si stabilisce che le persone lgbti non possono svolgere le funzioni genitoriali si devono citare le fonti scientifiche e non solo quelle divine, di tale affermazione. Le seconde sono discutibili. Le prime inesistenti: vogliono citare fonti che non siano la natura, o la normalità, visto che sul piano storico, sociologico e scientifico non c’è cosa più cangiante della famiglia stessa? In terzo luogo la gerarchia cattolica (Chiesa e cattolici sono ben altra cosa e si stano esprimendo in questi giorni, speriamo che abbiano spazio altre voci) ha deciso di giocare il doppio gioco di essere contraria alla manifestazione del 30 e prendono posizione a favore sia informalmente (promuovendo la presenza di parrocchie intere) sia formalmente con Bagnasco, Ruini & C. Ora, non voglio troppo semplificare, ma è mai stata organizzata una tale manifestazione e son stati spesi tanti soldi contro i casi di pedofilia e di malversazione economica di cui sono piene le cronache? Questo non è qualunquismo ma la perfetta fotografia del ritardo storico mostruoso che la gerarchia cattolica ha sui temi della sessualità e della autodeterminazione. Noi aspettiamo sereni le loro scuse, che prima o poi arriveranno. Perché non si rendono conto che accogliere i peccatori e condannare il peccato è cosa anacronistica e grave. Il problema come spesso detto, non sta nella religione, ma nell’antropologia e nella scienza che questa Chiesa ufficiale sostiene ancora. Aggiornatevi perché non solo non c’è pace ma nemmeno pacificazione senza giustizia. Enzo Cucco Presidente Associazione radicale Certi Diritti 21 gennaio 2016

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