martedì 8 dicembre 2015

L'ETEROGENESI DEI FINI DI CHI NON VUOLE LA GPA

L'appello di Libere contro la GPA (Gestazione per altri) non è l'appello del femminismo italiano. Per favore non si cada nell'errore di considerarlo tale. E leggendolo nella sua scarna integralità ( http://www.cheliberta.it/2015/12/04/appello-che-liberta/ ) se ne capirà il perchè. Non mi riferisco alle tante prese di distanza (anche tra i firmatari e le firmatarie) che in queste ore si moltiplicano, ma dalla sua sostanza. E tra i tanti argomenti possibili (obiettivi, tempi, contraddizioni interne, assenze) ne scelgo due che mi paiono illuminanti. Innanzitutto l'excusazio non petita di quella frase "Siamo favorevoli al pieno riconoscimento dei diritti civili per lesbiche e gay": suona come quando un Alfano qualsiasi afferma "mica sono contro i diritti dei gay, ne ho molti fra i miei amici ...". Ora, a parte i toni (fastidiosi assai) qualche confusione c'è nel documento: diritti civili? E le adozioni per single e persone lgbti rientrano tra questi diritti? Pensate davvero che un tale documento possa favorire l'approvazione del ddl Cirinnà togliendo di mezzo il più grosso ostacolo a che i vari Fioroni, Lepri e compagnia possano votarlo? Excusatio non petita accusatio manifesta, appunto .... Il secondo argomento è contenuto nella frase finale "il desiderio di figli non può diventare un diritto da affermare a ogni costo". Non a caso al primo collegato, e non a caso stra utilizzato (forse le firmatarie non lo ricordano) da Ferrara e da Roccella all'epoca di quella sciagurata Legge 40, si proprio quella fatta a pezzi dalla corte costituzionale. Nessuno mai ha sostenuto che il desiderio di avere figli sia un diritto. Mai e nessuno. E' una balla inventata di sana pianta per sostenere che avere figli è un capriccio. Qui stiamo parlando dei diritti di bambini e bambine che esistono, ed i diritti dei bambini sono, questi si, reali. Lo dice il diritto e lo dice il buon senso. Dove stanno i diritti dei bambini e delle bambine che crescono (bene ma senza diritti) in coppie dello stesso sesso? Quali soluzioni offrite che non siano le offensive affermazioni di Lepri & C.? Forse un pò di coerenza ci vorrebbe perchè quella farlocca affermazione manda all'aria decenni di cultura a favore delle adozioni (e parlo delle adozioni di coppie eterosessuali) come se fare figli fosse appannaggio di coppie eterosessuali "per natura". Con tutto quello che questo concetto significa. Ma la cosa più grave è cosa questo documento ha prodotto: l'esatto contrario di quello che si proponeva. Stiamo tutti discutendo di GPA inducendo che il ddl Cirinnà ne parli. E non si parla del ddl Cirinà, appunto, di matrimonio e uniovi civili, insomma della sostanza del dibattito oggi all'ordine dek giorno. Dimenticandosi decenni di riflessioni e pensiero sull'autodeterminazione, sulla responsabilità legata alla libertà, sulla forza della legalizzazione contro i soprusi e le violenze prodotte dall'illegalità. Tutte cose sulle quali il femminismo (l'altro) ha detto cose importanti che dovrebbero essere patrimonio di tutti e tutte. Invece ci si concentra, oggi, sul No alle GPA: un falso da tempo sbandierato da tutti coloro che sono contrari a questo disegno di legge. E che lo rimarranno. Una vera eterogenesi dei fini. Complimenti, davvero. Enzo Cucco http://gayindependent.blogspot.it/ 8 dicembre 2015

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