martedì 25 marzo 2014

UN BRUTTO SEGNALE DA TORINO

Non credo che Piero Fassino sia consapevole della gravità simbolica del suo gesto. In breve: lunedì 24 marzo nel consiglio comunale torinese l’Assessore Ilda Curti difende il lavoro del Servizio lgbt del Comune, in particolare alcune schede didattiche prodotte dal Servizio a sostegno degli interventi contro omo-transfobia nelle scuole. Le difende contro l’attacco sferrato dal consigliere comunale Magliano, giovane esponente di CL, consulente di Cota e presidente del Centro Servizi volontariato VSSP (qui trovate l’interpellanza http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti1/atti/testi/2014_00912.pdf sullo stesso sito dovrebbero pubblicare la risposta dell’Assessore). La storia sembrava chiusa lì, invece martedì 25 il Sindaco chiede ed ottiene la rimozione delle schede dal sito comunale, sconfessando il lavoro della struttura, della dirigente e la posizione dell’Assessore stessa. Perché? Pare che le schede contengano dichiarazioni offensive nei confronti della chiesa cattolica. Addirittura, e dove? Cerca che ti ricerca io francamente non ho trovato nulla di offensivo. Ora le schede non le trovate più lì ma potete scaricarle e consultarle direttamente dal sito della mia associazione www.certidiritti.it . Un paio di schede sono dedicate all’ Antico e al Nuovo Testamento, ovvero alle fonti bibliche dell’odio nei confronti delle persone omosessuali, e sembra che questo sia il materiale incriminato. Aiutatemi anche voi: in che cosa dovrebbe essere offensivo affermare che le parole di Paolo di Tarso sono alla base della condanna contro le persone omosessuali che ha causato (e le schede non lo dicono peraltro) veri e propri crimini: roghi, violenze, discriminazioni, e via elencando ogni nefandezza di cui la chiesa, si la chiesa cattolica, si è macchiata nel corso dei secoli contro le persone omosessuali. C’è uno storico che può contestare questa cosa? Perché dovremmo cambiare il passato sulla base di un presente di accoglienza e moderazione (si fa per dire….)? Tutto qui, direte voi? Si, tutto qui: il Sindaco fa la parte del solerte amico dell’Arcivescovo, Magliano ha una stelletta in più per la sua prossima campagna elettorale regionale e chissenefrega dei cittadini. Non si dovrebbero fare delle verifiche prima di un gesto simile? Anche perché la conseguenza diretta di una tale presa di posizione, all’indomani delle ottime dichiarazioni dell’Assessore, non può che essere una sconfessione politica dell’Assessore stesso e un procedimento disciplinare a carico dei responsabili del fatto. O no? Niente di tutto questo. Da domani l’ufficio di comunicazione cercherà di minimizzare, il Sindaco, nel chiuso del suo ufficio, sacramenterà un po’ contro i gay rompicoglioni e i vari fondamentalisti faranno festa. Alla faccia della verità dei fatti, della indipendenza della struttura comunale e del suo fin eccessivo scrupolo nei confronti di tutto e di tutti. Tanto i gay elettoralmente non contano nulla, meglio tenersela buona la curia, non si sa mai…. A me rimane una rabbia addosso che non vi dico… e cercherò di farmela passare tenendomi lontano dai dolci e dalle cose contundenti. Rabbia per gli anni e anni di militanza, di rapporti col Comune e di toni “bassi” sulle tante cose che pure la nostra Città, capitale dei diritti, fatica a fare. E trovo inaccettabile la sintonia di questa presa di posizione del Sindaco con tutto quello che succede contro l’UNAR, la Strategia nazionale lgbti, i Corsi MIUR e via elencando. Una pesantissima coincidenza dei tempi politici di chi persegue lo stesso obiettivo, con dolo o per colpa: metterli a tacere sti rompi…. dei gay. Il gesto in sé è poca cosa, ma il valore simbolico a cui il Sindaco non ha pensato è enorme: a sua insaputa (sic!) si è schierato anche lui a fianco di chi, sotto la menzogna della lotta per la libertà di espressione, difende solo potere, ideologia e falsità. Che fare adesso? Semplice: non demordere e chiedere un incontro urgente col Sindaco per chiedere il ripristino delle schede contestate. E continuare a voce più alta nella contestazione di chi, stravolgendo la realtà e maramaldeggiando con le parole, continua ad avere la stessa paura di sempre: che i cittadini e le cittadine possano conoscere e scegliere, senza intermediari e interpretazioni. Non riuscirete a smontare il lavoro fatto a Torino! Enzo Cucco Presidente Associazione radicale Certi Diritti 26 marzo 2014

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