martedì 5 febbraio 2013

RIDUZIONE DEL DANNO ALLA VATICANA

L'ultima dichiarazione di Mons.Paglia dovrebbe chiarire anche alle famose tre scimiette com orecchie, bocca e occhi tappati, quale sia la vera strategia vaticana in materia di nuovo diritto di famiglia. Ben consapevoli che siamo di fronte ad una evoluzione del diritto non basata sulle fantasie ma sulla realtà che cambia, si cerca disperatamente di correre ai ripari incalzati dalle novità che arrivano da Francia, Gran Bretagna e USA in materia di matrimonio egualitario ed alle conseguenze planetarie che le nuove leggi in quei paesi potrebbero produrre. Senza dimenticare una riflessione all'opinione pubblica, che a percentuali ben superiori al 60%, ormai accetta e riconosce i diritti delle coppie conviventi. La parola d'ordine è sempre stata la stessa: resistere, resistere, resistere, e non concedere nulla su nessun piano, sia pur riconoscendo in punta di diritto (e di carità) che non ci sono motivazioni accettabili per perseguitare le persone omosessuali. Ma per escluderle si. Oggi che le cose stanno cambiando a livello globale ad una velocità che nessuno si poteva immaginare, si concede qualcosa, pare sul piano dei diritti individuali e si continuerà a "far melina" sui diritti connessi alle famiglie, a cominciare dal riconoscimento di quello che la Corte costituzionale, oltre che la società intera, ha dichiarato essere un diritto dovuto. Ovvero il diritto a costruirsi una famiglia e a vedersela riconosciuta dallo Stato. Il Vaticano fa queste considerazioni proprio da un punto di vista globale: fosse solo per l'Italia nulla guasterebbe i sonni di oltretevere. Ma nei paesi a stragrande maggioranza cattolica, e si pensi all'America Latina ed anche all'Irlanda ed all'Austria, non solo da tempo sono state introdotte forme di riconoscimento delle unioni civili, ma la richiesta del matrimonio egualitario è forte e montante, e non per molto riuscirà a resistere nei prossimi anni. Non v'è nessuna novità nelle dichiarazioni di Monsignor Paglia su diritti dei gay, ma solo il tentativo di fare "riduzione del danno". E mi par di scorgere anche un velo di imbarazzo in dichiarazioni che la Chiesa, per storia e cultura, avrebbe dovuto fare decenni fa. E magari ripeterle forte e chiaro nelle sedi ONU e UE dove, al contrario, le alleanze con i peggiori fondamentalismi religiosi e totalitarismi politici hanno prodotto mostruosità come le nuove proposte ugandesi e russe. nessuno però è ancora riuscito a rispondere ad una semplice domanda diritta: diritti si, matrimonio no: e perchè, di grazia? Enzo Cucco 5/2/13

1 commento:

Anonimo ha detto...

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