martedì 26 febbraio 2013

FANTAPOLITICA DEI DIRITTI

Smettiamola di piangere (o di ridere che tanto ha lo stesso effetto depressivo) e cerchiamo di ragionare. Ve lo dico subito: il ragionamento che farò è fantapolitica per l’Italia. Non lo sarebbe per tanti altri Paesi, europei e non, dove su diritti i Parlamenti sono in grado di costruire maggioranze trasversali. Si guardi al bell’esempio, in corso, di Gran Bretagna e Francia. Cerchiamo di stare ai fatti: Centro Sinistra e M5S hanno complessivamente 448 deputati e 175 senatori sicuri. Una maggioranza amplissima per approvare quelle riforme che, con qualche sfumatura e un paio di forti eccezioni, questo vasto schieramento condividono. Mi limito alle questioni inerenti l’ambito dei diritti, ovvero quanto ancora è necessario fare per applicare compiutamente l’articolo 3 della Costituzione (e magari anche l’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea): parlo del diritto di cittadinanza agli immigrati, della lotta contro i crimini d’odio (non solo omofobia e transfobia), delle politiche antidiscriminatorie in generale e di quelle specifiche per le persone con disabilità, della lotta contro la violenza di genere, per la riforma della legge 40, per la drammatica realtà delle carceri italiane, per la riforma del diritto di famiglia, compreso il riconoscimento delle convivenze e mi spingo fino al matrimonio egualitario. E sono convinto che su certi temi la maggioranza si amplierebbe anche ad alcune personalità del centro destra. Ovvio che l’ “area diritti” non contiene solo temi condivisi e senza contrasto, anzi ….. E le differenze (quanto ci volete scommettere?) saranno tutte concentrate sui temi per i quali il Vaticano è più sensibile. Ma il dato di fatto, direi aritmetico, c’è: non ci hanno spiegato fino allo sfinimento che la politica è una questione di numeri? Sapete perché questo ragionamento non fila in Italia? Perché i partiti, con l’unica eccezione storica dei radicali e di pochi altri, antepongono gli schieramenti e gli interessi di potere ai risultati concreti. Sarà difficilissimo trovare accordi anche sulle questioni più condivise, e gli argomenti saranno: la congiuntura politica, quella istituzionale, quella economica ….. in realtà l’odio feroce e la lotta di potere tra nemici avrà il sopravvento sull’interesse del Paese. Sì, proprio l'interesse del Paese, perché la questione dei diritti è interesse del paese intero, non solo di qualche minoranza più o meno consistente. E state tranquilli che la colpa sarà sempre dell’altro, mai una assunzione di responsabilità, mai un pò di autocritica seria. In tutto questo, come ho spesso detto, i movimenti che si occupano di diritti in Italia sono parte di questo gigantesco problema, e non sono, ne ci vogliono lavorare, la soluzione del problema. Ne sono parte perché ai problemi di schieramento rispondono con soluzioni di schieramento, nei contenuti e nelle alleanze. Ed in queste elezioni ne abbiamo visti un sacco di esempi da manuale di questo tipo. Ma questo è un altro argomento….. Spero di essere smentito. Diversamente prepariamoci ad un paio di anni almeno ancora di traversata del deserto. Lavoro da fare ne abbiamo moltissimo. Enzo Cucco

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