giovedì 17 gennaio 2013

IL TRIO CONTRO L’UGUAGLIANZA

Ora ne abbiamo la certezza: dopo le recenti dichiarazioni di Monti contro il matrimonio egualitario e l’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso si è formato un bel terzetto BMB, Berlusconi, Monti e Bersani, divisi su quasi tutto ma d’accordo su questo, senza se e senza ma. Addirittura usando gli stessi termini, che guarda caso (ma è solo un caso, niente paura…) sono gli stessi termini che da circa 10 anni usa il Vaticano. E c’è di più: al di là delle differenti coloriture linguistiche, tutti e tre si dicono d’accordo per riconoscere i diritti dei conviventi, ma in quali forme non è dato sapere. Solo Bersani ha balbettato qualcosa sul modello tedesco, ma è davvero un balbettio. Per il resto mi sembra di aver capito che, a dispetto dei nostri amici ed amiche del PD, il PD stesso stia lavorando ad una civil partnerhip solo per le coppie formate da persone dello stesso sesso, che immaginiamo conterrà tutti i doveri possibili - peraltro già ampiamente attivati per via amministrativa - e pochi diritti. Su quali saranno questi diritti si sta concentrando il massimo di attesa, e di iniziativa, di tutti coloro che si sono arresi all’evidenza di un Vaticano troppo forte per essere sconfitto in campo aperto. E’ chiaro anche a un bambino che la classe politica nazionale su questi temi esprime posizioni sostanzialmente identiche a quelle espresse durante il secondo Governo Prodi. L’unica cosa che cambia è la società italiana che da allora aumenta il proprio consenso sul riconoscimento delle convivenze ormai quasi in forma plebiscitaria e ha da poco raggiunto anche il 50% di assenso sul matrimonio egualitario. Se solo i signori candidati ascoltassero la gente e i sondaggisti, invece che sentire sempre e solo la campana oltre Tevere, magari ci capirebbero qualcosa. E se sono allergici ai sondaggi ed alle campane (cosa che non mi sembra) ci sarebbero sempre le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa, le Risoluzioni del Parlamento europeo e le leggi degli altri paesi europei a tracciare l’agenda (il nome gli piace tanto…) dei diritti che ancora mancano nel nostro Paese. Una sbirciata a quei documenti non gli farebbe male. Non credo ci sia molto altro da spremere di più da questa campagna elettorale in materia di diritti delle persone lgbt. Al netto del profluvio delle molte dichiarazioni, roboanti e illusorie, da una parte e dall’altra, per attivare il solito specchietto per allodole che votano. Rimane il ridicolo di un candidato alla presidenza del consiglio (Monti) che si dice esponente di un nuovo centro europeo e che in genere si dimentica dei diritti (all’opposto quindi di quanto accade in tutta Europa, di destra e di sinistra) e quando lo fa è solo per fare il ventriloquo di Rino Fisichella. E la preoccupazione – questa si, davvero grande – di un prossimo Parlamento impegnato a far passare la legge meno irritante possibile per quella minoranza aggressiva, straricca e potente che ha la sua sede legale nello Stato estero denominato Vaticano. Comunque seppiatelo, io non mi arrendo. Se la strategia delle loro signorie è quella di giocare sul disgusto e il disimpegno di chi gli ricorda che stanno giocando con la vita di centinaia di migliaia di persone, e con i diritti umani di tutti e di tutte, si sbagliano di grosso. Io il regalo di non andare a votare non glielo faccio, e nemmeno quello di morire di indignazione e di disimpegno. Sarà difficile, lunga, contorta. E’ molto probabile che subiremo ancora sconfitte e umiliazioni, e non è affatto detto che le stesse arriveranno da quelli che consideriamo avversari. Ma non ne ho alcuna paura, saranno anni intensi e pieni di vittorie, alla faccia della loro real politik. Enzo Cucco Presidente della Associazione Radicale Certi Diritti 17 gennaio 2013

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