venerdì 24 ottobre 2014

CONTRO LA DISSIMULAZIONE

Non so se Renzi (e i renziani) conoscano il volumetto "Della dissimulazione onesta" di Torquato Accetto, e se ne stiano applicando i principi alla politica di questi mesi. La strategia renziana, in realtà, sembra tanto una macedonia di machiavellismo da wikipedia, gustoso senso comune, grande abilità comunicativa e un continuo tatticismo che costringe il suo leader ai soliti zig zag (forse poco percepibili a chi non fa politica) per raggiungere obiettivi per il momento al di sotto delle aspettative. Il tono usato nel discorso pubblico è quello di chi se ne infischia delle critiche, pronto invece a trattare la sostanza delle riforme che vuole far passare (questo è il suo grande merito in realtà, la determinazione e la caparbietà con cui persegue i suoi obiettivi) con l'unico vero potere che oggi lo può condizionare. Che è il voto parlamentare. Giocando con abilità e coraggio su tutti i tavoli possibili, ma di fatto, almeno fino ad oggi, governado con FI. Lo sapevamo dalla sua elezione che così sarebbe andata: di volta in volta tentare un forno diverso in cui cuocere il pane ed anche un pò di companatico. Ma se da una parte la sirena sedutrice di Berlusconi non vedeva l'ora che questo si avverasse (e si sta puntualmente avverando) dall'altra Polifemo 5 Stelle con un occhio solo e pure accecato, preferisce sottrarsi alla mediazione e aspettare, invano, che il cadavere passi lungo il fiume. Esco dal gioco dei riferimenti e cerco di spiegarmi facendo l'esempio di quanto sta accadendo sul tema del riconoscimento dei diritti e dei doveri delle coppie formate da persone dello stesso sesso (mi ostino a usare la definizione più lunga ma anche più corrretta delle sbrodolature su unioni civili che si leggono sulla stampa) dicendo subito che in questo caso (come in molti altri) il gioco della dissimulazione mostra tutti i suoi limiti. Il tema è chiarissimo ormai a tutti coloro che vogliono comprendere cosa stia accadendo: se da una parte l'ostacolo a qualsiasi cosa (ripeto a qualsiasi cosa, se non le sciocchezze sui diritti individuali di ruiniana memoria e rutelliana cronaca) si sta riducendo ai confini della parte più confessionale della politica italiana, dall'altra la mossa renziana di ingelosire (e impensierire) Ncd con i contatti con Berlusconi sta producendo i risultati che abbiamo sotto gli occhi: annunci di grandi riforme. Ma solo annunci. Se proprio non vogliamo fare il processo alle dichiarazioni e andiamo alla sostanza dissimulativa appare chiaro il rischio altissimo che stiamo correndo. Non è difficile interpretare le parole dei due leader, che non perdono occasione per definirsi distinti e distanti ma, di fatto, si accordano su tutto. O perlomeno fanno intendere che sia così. E questo produce (sempre) uno slittamento dell'obiettivo da quello virtuale (riconoscimento delle unioni) a quello reale (nuova legge elettorale). Non nego che qualcuno da qualche parte si stia accordando su cosa realmente si intenda per unione cvile alla tedesca, ed ora più che mai dobbiamo attendere il testo scritto annunciato dal Governo senza farci imbambolare dai twitter. Scalfarotto da una parte ( che dissimulando dissimulando è diventato il rappresentante del Governo italiano sulle tematiche lgbti ormai quasi ufficialmente, manca solo il decreto di delega) e la Carfagna dall'altra di cosa avranno mai parlato nel loro incontro (sempre che ci sia stato ....)?. Ovviamente noi sappiamo tutto di cosa è accaduto e di cosa si è parlato nella cena ad Arcore .......... Ma il problema sta tutto qua: entrambi i leader sono molto più interessati alla strategia politica piuttosto che all'obiettivo. Almeno sul tema delle unioni civili. E lo stesso tema è diventato merce di scambio nel balletto di cortesie e dispetti di PD, NCD e FI, dove l'obietivo vero è la sopravvivenza politica, sia di questo parlamento che dei singoli partiti. E non spenderanno nemmeno un minuto (Renzi compreso) a ritardare il sacrificio di una qualche buona legge in cambio di un qualche interesse particolare. La dissimulazione, in altre parole, non è lo strumento per raggiungere obietivi difficili, ma quello per imporre la propria leadership su uno schieramento o un altro. Non mi stupisce che sia così. Ma mi preoccupa molto perchè potrebbe sortirne una legge più che orribile, inutile. Ecco perchè continuo a pensare testardamente che di cose concrete dobbiamo parlare: il testo del disegno di legge del Governo dove sta? Perchè non lo tirano fuori anche se si discuterà ala fine delle riforme? Tempi certi per la sua approvazione? Differenze con il testo Cirinnà? E non inseguire le quotidiane e narcisistiche dichiarazioni , da una parte all'altra. Enzo Cucco 24 ottobre 2014 PS: Non mi stupisce, anzi sono lieto che le posizioni di Berlusconi stiano cambiando, ma certo un pò di preoccupazione ce l'ho di fronte a tanta sicumera nell'affermare addirittura che FI è sempre stata per le unioni civili e lo ius soli: è stato presidente del Consiglio per anni, a capo di una maggioranza che quando voleva essere tetragona lo è stata. Perchè non ci ha pensato prima?