sabato 16 novembre 2013

NUOVE PICCOLE BUONE NOTIZIE

La nuova piccola buona notizia che arriva da Bologna non è quella del Tribunale che da ragione al giudice di Parma per l'affidamento di una bimba a uan copia gay. Ma è la dichiarazione del vicario della Curia bolognese che pare abbia affermato che l'interesse prevalente, in questi casi, è quello dei minori a prescindere dall'orientamento sessuale di chi accoglie. Se la dichiarazione riportata da Repubblica è confermata (e mi piacerebbe leggere il comunicato o sentire la dichiarazione originale) è, a suo modo, una piccola rivoluzione. Ripeto: la sentenza ha ribadito cose già acquisite ed applicate in Italia, ovvero la normativa sull'affidamento consente a single e conviventi di ospitare bambini e bambine per un tempo determinato, e la valutazione degli ospitanti deve attenersi alla loro capacità di accoglienza e non all'orientamento sessuale. Accade così da un pò di tempo negli uffici che si occupano di affidamento, sempre che ci sia la sensibilità di non escludere a priori persone gay o lesbiche e dove le persone lgbti si offro come coppie o persone affidatarie superando le necessarie verifiche. La piccola rivoluzione, come ho detto, sta nelle parole del vicario che sono in netto contrasto con la canea delle dichiarazioni superficiali e scontate dei soliti Giovanardi et similia, ma anche col pensiero, ancora ahimè molto diffuso e motivato, che dalla chiesa non possa arrivare alcuna apertura, soprattutto sul tema della famiglia e della genitorialità delle persone omosessuali. Pare che questa volta abbia prevalso la ragione, ed i principi dell'interesse prevalente del bambino e sull'impossibilità di discriminare sulla base dell'orientamento sessuale, non sono solo affermati e messi da parte nel caso delle persone omosessuali. Questi due principi, semplicemente associati, giustificano appieno l'esito del Tribunale, la dichiarazione del vicario ed il pensiero di ogni persona di buona volontà che creda davvero in entrambi. Perchè sostenere che siamo di fronte a uno scandalo, od ad una pericolosa apertura sull'omogenitorialità, dimostra solo che o non si crede nell'interesse prevalente del minore o non si crede che le persone omosessuali siano uguali agli eterosessuali. Da qui il fondato sospetto che chi sostiene la tesi della pericolosità della decisione del Tribunale di Bologna, quindi della legge, abbia un bel pregiudizio grosso come uan casa nei confronti dell'omosessualità (ed io su questo non avrei il minimo dubbio). Ma io voglio sottolineare la piccola nuova buona notizia: culturalmente parlando che la chiesa affermi che nulla osta allo svolgimento di funzioni educative e di ospitalità per bambini in difficoltà da parte di coppie gay è oggettivamente un passo avanti. E di questo si deve essere consapevoli. Adelante, Pedro, con juicio. Enzo Cucco www.gayindependet.blogspot.com 16.11.13