venerdì 11 maggio 2007

LA FESTA DEL MULINO BIANCO

E’ la mezzanotte del 10 maggio. Tra 48 ore sarà tutto finito ed avremo le immagini di una piazza san giovanni a Roma invasa da un milione di persone su cui riflettere. Per chi come me non ha mai avuto alcuna vera speranza di cambiamento in questa legislatura (una maggioranza appesa al filo mastella-rutelli che cosa mai avrebbe potuto produrre di diverso?… ) non cambierà molto. Se non l’aumento del disgusto quotidiano della lettura dei giornali che nei giorni successivi (per quante settimane?….) insisterà sull’”evento epocale”.

Certo, tutti noi gioiremmo se in quella piazza ci sarà anche solo una persona in meno del milione che tutti si aspettano (non credete alle sornione dichiarazioni dei portavoce del Clerical Day che parlano di 100/200 mila persone attese …) e ci sollazzeremo davanti alle incursioni di Iene e tg3 vari che non mancheranno di sottolineare i lati impresentabili, magari anche omofobi, che in quella piazza certo si troveranno.

Ma la verità sta da un’altra parte. Sta in una realtà italiana che sarà segnata per anni da una minoranza clericale che sta conoscendo, come in tutto il resto del mondo, una rinascenza potente. Si tratta di una minoranza sulla cui effettiva pervasività sociale sul lungo periodo non scommetterei, visto che le radici laiche del nostro vivere sono profonde, più di quanto la nostra classe dirigente voglia ammettere. Ma oggi siamo di fronte alla realtà di una minoranza clericale che ha scelto di usare l’arma del catastrofismo antropologico fondato sulla legittimazione del comportamento omosessuale. Usando retoricamente il tema della famiglia come aggregante, come si fa quando si parla di pace, giustizia, uguaglianza, senza mai specificare con quali costi e per chi.
Il nuovo marketing vaticano ha scelto il tempo e il tema giusto, proprio come fa un vecchio liquore o una vecchia merendina che nessuno si fila più. Grande strategia comunicativa, molti investimenti pubblicitari, straordinaria sapienza nel vestire i panni della minoranza censurata e discriminata (pensate un po’, hanno anche la faccia tosta di usare questo argomento …). Una festa del Mulino Bianco, insomma….

Fate attenzione, però, perché se facessimo l’errore di interpretare quanto accade solo usando questo punto di osservazione non capiremmo nulla di quanto sta accadendo realmente. Esattamente come quelli che credono che il successo di un prodotto commerciale stia “unicamente” nella martellante pubblicità televisiva. C’è dell’altro, e se non ci facciamo queste domande siamo condannati diventare, questa volta veramente, il paese da cui parte la riconquista cattolica nel mondo.

Che cosa può fare, quali armi usare chi si ostina a credere, come noi, nella forza della ragione e del dialogo? Non so, vedremo cosa accadrà, quali saranno le conseguenze di medio e lungo termine di questa prova di forza nel fronte cattolico. Quale sarà la qualità (non ho particolare aspettative sulla quantità) della partecipazione a Piazza Navona, e bisogna ringraziare la testa dura dei radicali se ci sarà qualcuno che tenterà almeno di rosicchiare un po’ della sovraesposizione mediatica del Clerical Day.

Una pausa non farebbe male al movimento omosessuale. Magari per riflettere su quanto e come abbiamo contribuito alla “riuscita” della manifestazione del 12 maggio in piazza san giovanni a Roma.


Enzo Cucco
10 maggio 2007